Sviluppo

La AI sta facendo passi da gigante (Una API a 50 anni - parte 2)

La AI sta facendo passi da gigante (Una API a 50 anni - parte 2)

Non so se qualcuno legge ancora questo blog, ma tanto è per me stesso :D

Dicevamo…

Dicevamo nello scorso post ( la parte 1 ) che mi avevo provato a delegare lo svluppo ad una persona esterna, verso metà del 2019.

E che questa persona aveva grossi limiti di tempo, facendo questa attività “nel tempo rimanente oltre alla vita normale”, cioè oltre al lavoro giornarliero, il pendolarismo e il tempo da dedicare alla famiglia.

Fatto sta che tra una cosa e l’altra il progetto andava avanti da mesi, con una lentezza terrificante, sopratutto per me che sono abituato a fare molte cose per conto mio (e mi accorgo anche di essere un collo di bottiglia a volte).

Io poi ho dovuto anche sottostare ad un intervento alla testa per rimuovere un tumore benigno, per cui ho dovuto bloccare tutte le attività per un mese intero, tra operazione, guarigione e riabilitazione per il recupero delle funzionalità.

E dopo un mesetto dalla mia uscita, arriviamo ad un punto di rottura: collaborare è impossibile.

E quindi faccio delle riflessioni…

Ma in questo anno che è passato ho appreso nuove skills:

  • ho migliorato la mia comprensione dei framework PHP (come Laravel) e ho maturato l’impressione che siano dei carrozzoni con una caterva di luci. Vanno sicuramente bene per un processo di collaborazione con più persone, ma per me che voglio performance rapidissime e il controllo del codice, fanno una immensità di cose che non mi serviranno mai. Tra l’altro, meno attività di scrittura deve fare il codice, meno vulnerabilità ci possono essere.
  • Ho migliorato la mia capacità di utilizzo di Git e Gitlab. Il controllo di versione del codice è una cosa superlativa, anche lavorando da solo. Se per un mese non prendo un mano il codice, mi basta vedere gli ultimi “push” per capire perchè ho fatto certe cose. Oltre ad una insana passione per i commenti nel codice.
  • ho imparato a fare il deploy tramite “git pull”. Basta con l’FTP, roba da sistemisti, non da programmatori.
  • Ho cominiciato a masticare di più la programmazione ad oggetti. L’ho sempre usata per “imitazione” di altri progetti, magari su Stackoverflow, ne conoscevo le basi di quando ho studiato C++ ai tempi della scuola (1993). Ma ho sempre trovato una fortissima barriera all’ingresso. Eppure gradualmente, con esempi creati sul campo, ho cominciato a muovermi tra le mie classi.

Insomma, mi guardo indietro di un anno, faccio un esame di tutte specifiche che avevo elaborato in questi mesi… butto via tutto (incluso il CRUD che era stato sviluppato con mio forte dubbio) e lo rifaccio completamente, partendo dal mio codice.

E nel giro di un paio di settimane, ho un nuovo codice, che gestisce 6 siti, con un unico database.

Che, In pratica, era la mia richiesta originale quando ho dato l’incarico alla persona. Ci ho messo solo un annetto per arrivarci.

Tutto molto bello ma la API?

Dopo aver passato il 2021 e parte del 2022 su questo attrezzo, ottimizzando le performance di caricamento tramite cache (si ho imparato anche a gestire REDIS nel frattempo ) mi sono annoiato di caricare i dati nel database a mano.

Si perchè il problema è che il database va aggiornato manualmente tramite phpmyadmin, con importazioni progressive delle tabelle.

Sicuro certo, un po' estenuante a lungo andare, sopratutto se voglio fare cambiamenti ai copy SEO delle pagine.

E quindi, visto che il database ammette solo connessioni locali (per sicurezza), ho deciso di crearmi un “cancello privato” per editare le informazioni: che sarà questa API, in grado di creare, editare, aggiornare e cancellare informazioni.

In pratica il CRUD che era stato creato a suo tempo, ma svincolato dai domini che vengono pubblicati.

Però con la mia interfaccia e le mie scelte stilistiche.

E il controllo totale.

Mica pizza e fichi!

LA PROSSIMA VOLTA…

… parliamo di intelligenza artificiale e come mi sta aiutando nello sviluppo di questo sistema.

citazione casuale del giorno

> He that is giddy thinks the world turns round.
> — <cite>William Shakespeare</cite>