Tribalismo

No Facebook: è possibile?

No Facebook: è possibile?

Facebook ha ancora senso per me?

Ogni tanto, implemento dei cambiamenti alla mia vita, associati ad una data per comodità del calcolo del tempo che è trascorso.

Anche perchè se non metto un “segnalibro” di questo tipo, non ho la percezione del passaggio del tempo.

Instagram è stata la prima vittima

Quando instagram ha spostato il tasto per caricare foto, mi sono detto “lo tolgo per protesta e poi magari quando ne sento la mancanza lo ricarico”.

Era il 24 novembre 2020.

Praticamente è passato un anno.

L’ho reinstallato solo la settimana scorsa per attivare le richieste di follow di alcuni membri della comunità dei nomadi digitali.

E non l’ho più aperto.

Se in precedenza passavo ore a scrollare e a condividere le mie foto per ottenere brevi istanti di notorietà concessa da estranei, dopo aver messo come privato il profilo e disinstallato l’applicazione, mi sono riappropriato di quel tempo.

La cosa più interessante è che nessuno mi ha mai scritto in privato.

Instagram è effimero, esisti solo per quei 15 microsecondi in cui il tuo contenuto viene casualmente visto.

Risultato: Instagram è tempo per te di ritornare nell’abisso.

instagram off

facebook off

Il tragitto di allontanamento con Facebook è iniziato anche prima.

L’abuso delle notifiche della app mi aveva spinto a disinstallarla in favore di “Metal” una app che includeva un browser e che simulava l’accesso via web da cellulare.

Leggero anche se limitato, mi mostrava le notifiche solo quando era aperta l’applicazione. Consumava anche poca batteria.

Certo mancavano servizi “essenziali” come i giochi o il dating, ma riuscivo a farne a meno e il “FOMO” (fear of missing out) era sotto controllo.

Poi Facebook ha deciso di bloccare queste versioni alternative e quindi ho perso la possibilità di controllarlo da cellulare.

Strano a dirsi, non mi ha causato troppi problemi.

Probabilmente siamo nuovamente di fronte ad un eccesso di endorfine causate dalle notifiche.

Facebook è, oggettivamente, una merda

Sono anni che sono insofferente allo strumento, ai limiti che impone, alle scelte che bisogna sopportare.

Inoltre ha oggettivamente fatto male alla società, basti vedere quello che è successo negli anni passati negli USA, nel regno unito, in Birmania.

Possiamo dire che è un’arma nelle mani di un miliardario egocentrico e privo di scrupoli morali. Che poi così sulla punta della lingua non mi vengono in mente miliardari etici, salvo non sconfinare nel mondo della fiction. (e anche loro hanno problemi, vedi Tony Stark e Bruce Wayne).

Però tantissime persone che conosco sono li:

  • persone dell’ambito dei fumetti e del cosplay
  • persone dell’ambito lavorativo
  • persone dell’ambito ludico
  • persone dell’ambito del nomadismo digitale

hmmm…

L’esperimento

Sto riflettendo se sospendere per un intero mese il profilo a partire dal 31 dicembre o magari anche prima?

Questo comporterebbe certi problemi:

  • le persone con cui condivido certi post non ci sarebbero più, facendo sicuramente calare il mio livello di endorfine. Sarei più felice o meno felice?
  • avrei meno esposizione mediatica (ma twitter comunque funziona benone da questo punto di vista). Sarei più felice o meno felice?
  • Non avrei più accesso a determinati gruppi che frequento (tipo quello dei nomadi digitali). Sarebbe un vantaggio o uno svantaggio ?

Chiaramente ci sarebbero anche dei vantaggi

  • Avrei più tempo per me stesso, potrei fare più movimento
  • Avrei più tempo per i miei progetti lavorativi
  • Sarei costretto a trovare altri modi con cui sfogare la mia creatività (il mio canale youtube deve crescere…)
  • vedrei meno pubblicità. Questo sarebbe sicuramente un vantaggio, anche se non ci clicco mai.
  • avrei sicuramente più tempo per lanciare il mio corso SEO!

Altre persone ne fanno a meno…

Conosco alcune persone che non sono su Facebook e vivono benissimo la loro vita.

Probabilmente mi sono costruito una sorta di audience, nel corso del tempo, che sostanzialmente mi porta più feedback positivi che negativi.

Non è stata una cosa rapida, ho dovuto leggere, comprendere e poi alla fine rimuovere o bloccare. Potrebbe sembrare una cosa antidemocratica, ma d’altro canto il “wall” è qualcosa che leggo perchè deve soddisfarmi o perchè voglio apprendere cose nuove.

Se devo confrontarmi con idee altrui, non è questo il mezzo opportuno, nemmeno lontanamente.

Facebook è intrattenimento. Nemmeno di buona qualità alla fine, sfrutta solo delle backdoor presenti nella psiche umana per crearti dipendenza.

E alla fine dei conti è come se chiudessi questa falla di sicurezza.

Il problema sarebbe casomai: quello che rimane, sono ancora io? Oppure il social media mi ha cambiato al punto tale da rendermi dipendente da esso?

E la mia tribù?

Il dubbio che mi rimane è che tagliando questi legami in seguito all’interruzione dell’uso di Facebook venga a mancare una parte di legami “virtuali” che ho stabilito nel corso del tempo.

Alcune persone mi verranno a cercare tramite altri social o tramite messaggi o tramite email, ma sarà sicuramente una minoranza.

So già che sarà così: è normale. Ma non ne faccio una colpa a nessuno, ognuno ha la sua vita, i suoi contatti, i suoi problemi. Io stesso sono in grado di tenere i contatti con una piccola percentuale delle persone che conosco: è una cosa normale dal punto di vista antropologico.

Resta da verificare quale sarà la reazione del mio cervello: privato dei contatti “virtuali”, andrà in crisi di astinenza o si riverserà su altri segnali ?

In ogni caso mi sembra interessante come esperimento. A questo punto è solo da decidere il quando.